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# 22 – CarnageII parte

 

di Carmelo Mobilia

 

 

 

 

LA STORIA FINORA: Un misterioso assassino sta compiendo una strage tra i membri della banda dei Crips. Grazie ad una brillante intuizione, l’agente Vin Gonzales scopre che costui è Wally Washington Williams, detto “3 W”un membro della banda rivale dei Bloods. Quello che Vin non sa però è che 3W si è fuso al simbionte alieno di Carnage, lo stesso creato nei laboratori della Oscorp per cercare di guarire David Tyne, il figlio di Ben Reilly. Ben, nei panni del Ragno Rosso, riesce ad evitare che il suo amico e collega venga ucciso dal nuovo Carnage, ma nello scontro contro di lui sta per avere la peggio, quando qualcuno interviene all’ultimo minuto evitando che venga ucciso. Una volta ripresosi dalle ferite, Ben fa una sconcertante scoperta: colui che lo ha salvato non è altri che Eddie Brock, un tempo conosciuto come Venom, uno dei suoi più mortali nemici!

 

< Che ci fai tu qui?>  chiese Ben incredulo. D’altronde il suo stupore era comprensibile: non capita tutti i giorni di venir salvati da qualcuno che fino a poco tempo fa gridava di “volerti divorare il cervello”.  Ma Edward Brock non è più lo stesso uomo di allora: da quando è stato liberato dall’influenza di quella creatura oscura che gli offuscava il cervello non aveva più compiuto nessun reato, cercando di espiare i propri peccati attraverso la preghiera e la purificazione spirituale.
In teoria. Ciò che più lo preoccupa è che lo abbia smascherato. Se è fortunato, non noterà la somiglianza con Peter Parker, ma non dovrebbe volerci molto per scoprire la sua identità.

<Va meglio adesso? Ho cercato di rattopparti meglio che potevo con la cassetta del pronto soccorso, ma è il tuo “potere di ragno” a doversi sobbarcare il grosso del lavoro.> disse Eddie.

In effetti, grazie alla morfina e ai bendaggi, Ben riusciva a camminare e a sentire meno dolore. Cosa che lo faceva sentire ancora più sconcertato.

<Non girarci attorno, Brock! Che ci fai qui? Stai cercando di tornare in possesso del simbionte?>

<Oh no, Rosso! Non pensare nemmeno una cosa del genere! Quei giorni terribili per me sono finiti. E’ stato come vivere in un incubo, io... >

<Non me la bevo. Riappare lui e, guarda caso, ricompari anche tu! Che c’è sotto?>

<Capisco i tuoi dubbi e i tuoi timori. Hai tutte le ragioni per dubitare di me, se sei lo stesso Ragno Rosso che anni fa mi ha separato dal simbionte. Ma sei fuori strada. Sono qui perché ho sentito che quel maledetto mostro è tornato , ed è mio dovere fermarlo.>

<Ma di che stai parlando? Come hai saputo del simbionte?> chiese Ben.

<Su Internet. Dove se no?>

 

Roma. Pochi giorni fa.

 

Non è assolutamente sbagliato affermare che Roma è una delle città più belle del mondo. La più bella, secondo alcuni turisti che vi hanno lasciato il cuore. In quale altra città puoi far colazione, gustando un cappuccino, davanti al meraviglioso panorama del Gianicolo? Molti studenti d’arte ne approfittano  per prendere il proprio album da disegno e cimentarsi nel rappresentare su carta la bellezza del paesaggio. Eddie Brock si trovava lì da alcune settimane. In qualità di cristiano cattolico, aveva scelto Roma per la sua rinascita spirituale. E quale occasione migliore per visitare la città eterna se non l’occasione dell’elezione del nuovo papa? Eddie era lì, commosso tra la folla, quando Francesco I si era affacciato per la prima volta su piazza San Pietro. Eddie alloggiava presso dei frati carmelitani. Oggi era seduto qui a godersi lo spettacolo che offriva il colle romano: s’era abituato all’Italia, apprezzandone la cucina e il modo di vivere (anche se non si era ancora del tutto abituato a quel loro tipo di football con la palla rotonda per il quale gli italiani andavano pazzi) ma era comunque un giornalista americano, e spesso si connetteva col suo portatile per vedere cosa succedeva al di là dell’Atlantico.  Leggeva alcune pagine web di alcuni dei più noti quotidiani americani, e la sua attenzione cadde su un particolare link, quello dove si parlava di un presunto “alieno assassino che terrorizza San Francisco”. Vi era anche un video, che stando alla pagina era stato ritrovato sul luogo di uno scabroso delitto: non si vedeva un gran che bene, le urla terrorizzate sembrano essere uscite da “The Blair Witch Project” e la maggior parte dei visitatori credevano si trattasse di una trovata pubblicitaria in quello stile. Quasi tutti. Tranne Eddie. Eddie sapeva fin troppo bene di cosa si trattava. Lo aveva riconosciuto subito, anche se per qualche secondo stentò a credere a quanto avesse visto. Dopodiché andò sul sito di un’agenzia di viaggi per prenotare on line un biglietto aereo per San Francisco.

 

North Beach. Adesso.

 

<... è così che sono andate le cose. Ho riconosciuto la creatura nel video e ho deciso di tornare per occuparmene. Appena arrivato qui a Frisco mi sono messo a cercare un posto adatto dove accamparmi e sono andato fuori a cercarlo. Ti ho trovato per pura fortuna.> disse Eddie.

<Che cosa ne è stato di lui?>

<L’ho trafitto con un pezzo di traliccio e sono scappato con te. La tua salvezza era prioritaria.>

<Molto obbligato ... eppure l’ultima volta che ci siamo visti non mi sei sembrato così magnanimo... [UR # 74/75]>

<Non ero in me. Ero sotto l’influsso di Omm, lo sai bene.>

<Certo, è la tua scusa per tutto. “Nonero in me,era il simbionte, era Omm ...” che ti inventerai, un domani? La corona del Serpente? E poi ... oh un momento. Ma che cos’hai addosso?>

Solo dopo che Eddie si tolse la coperta dalla spalle Ben vide l’insolito costume che aveva addosso: era identico al costume nero usato in passato da Peter e oggi da Abel Fitzpatrick, l’altro clone di Parker, solamente che aveva i colori invertiti: era completamente bianco, fatta eccezione per il ragno sul petto e le lenti sulla maschera (che però in quel momento non indossava ma teneva in mano) che erano neri.

<E’ proprio di questo che ti stavo parlando, Rosso. Rappresenta il mio cambiamento, il mio nuovo spirito. Il bianco è nero e il nero è bianco. Quello che prima serviva per fare del male ora serve per il bene.>

Il prolungato contatto con il simbionteaveva procuratoad Eddie dei poteri ragneschi, rimastigli in modo permanente anche dopo la separazione da esso.

<Non ti prego, non me lo dire.... ti prego, no. Non dirmi che ti fai chiamare “Il Ragno Bianco”.....> disse Ben con aria di disprezzo.

<Piantala. Non voglio nulla di così assurdo.  Voglio solo riscattarmi, usare i poteri che il buon Dio mi ha donato per fare ammenda.>

<E secondo te io dovrei credere a questa storia? Che hai avuto una crisi religiosa e che ti vuoi redimere?>

<Credi quello che vuoi. Ma la prima volta che il tuo amico Uomo Ragno si è scontrato con Carnage ha chiesto il mio aiuto ... quello del vecchio “me”, intendo. Se per lui andava bene allearsi con un nemico, perché tu non puoi chiedere l’aiuto di qualcuno che, quantomeno, ti ha già salvato la vita?>

Aveva centrato il punto. Quantomeno, era in debito con lui. E poi, aveva ragione: Peter s’era alleato con Venom quand’era ancora un suo nemico la prima volta che affrontò Carnage [Amazing Spider-Man (Vol. 1) n. 360]; perché non poteva fare altrettanto?

<D’accordo Eddie.  Sono disposto a fare squadra con te, ma a tre condizioni: primo, non tentare nessun tiro mancino. Ti terrò d’occhio. Secondo: la mia identità segreta è segreta.>

<La fiducia va guadagnata, capisco. E la terza?>

<Ti proibisco di adottare il nome di Ragno Bianco.CATEGORICAMENTE. Su questo non transigo.>

La smorfia di fastidio di Brock era una risposta eloquente.

<Conosciamo i suoi punti deboli> disse poi <Sappiamo come batterlo. Dobbiamo tendergli una trappola, senza però coinvolgere gli innocenti.>

<Si, infatti. Conosco un luogo isolato dove possiamo batterci con lui. Ci serve un modo per attirarlo là e un piano d’attacco.> disse Ben.

E i due insoliti alleati si misero a riflettere.

 

Altrove.

 

Diario di guerra del Punitore. Stando all’informatore che ho strapazzato, stanotte deve arrivare della merce per il Signore del Crimine con un volo da New York. Dev’essere roba grossa, perché ci sono ben nove camion che escono dall’aeroporto. Impossibile stare dietro a tutti. Per fortuna, prima di spezzargli il collo, il mio uomo mi ha dato la dritta e so per certo che tre di loro prenderanno questa strada extraurbana. E’ l’ideale per il contrabbando: isolata, poco battuta e malamente illuminata.

Sfortunatamente per loro, è l’ideale anche per tendere un’imboscata. Mi apposto tra i cespugli a bordo strada con il mio fedele bazooka M20, un’arma anticarro perfetta per quello che ho in mente.

I fari luminosi mi avvisano dell’arrivo dei camion. Non appena il primo arriva al punto prestabilito, l’M20 fa sentire la sua voce e la ruota anteriore e buona parte della fiancata vanno in mille pezzi. Il resto viene da se: il primo si ribalta almeno cinque volte e gli altri due gli finiscono inevitabilmente addosso. La scena che ne viene fuori farebbe eccitare i fan di Christoper Nolan. I più fortunati muoiono sul colpo. Per gli altri, ci siamo io e il mio Uzi 9mm. L’espressione di stupore seguita da terrore che gli si dipinge sul volto non appena mi vedono mi ripaga di tutte le ore di appostamento. Afferro una granata e guardo nel rimorchio, pronto a distruggere quello che pensavo essere un carico di droga, quando mi trovo davanti la prima sorpresa della serata: i camion non trasportavano droga ma oro. Lingotti d’oro. Come quelli spariti dalla federal reserve qualche settimana fa [1]. Quel bastardo del Signore del Crimine deve esserci in qualche modo immischiato.

Motivo in più per ammazzarlo.

 

Quella notte.

 

La creatura cremisi urlava nella notte, gonfia di potere e bramosa di fare vittime. La rabbia di Wally Washington Williams s’era mischiata agli istinti omicidi di Cletus Kasady che ancora echeggiavano nella "memoria genetica" del simbionte. Carnage si aggirava per i tetti di San Francisco. Sapeva che da qualche parte della città il Ragno Rosso s’era andato a nascondere. Ma non gli sarebbe sfuggito per sempre. Lo odiava, lo odiava come nessun altro. Wally sapeva tutto di Ben, ne conosceva l’identità, la storia, i poteri, le debolezze. Lo conosceva intimamente. Dopotutto, il simbionte s’era fuso anche a lui, tempo fa.

Lo odiava perché il parassita alieno lo spingeva a farlo, ma anche perché la storia di Ben – o meglio di Peter, di cui lui era il clone – era simile alla sua solo che, a suo dire, a lui era andata meglio. Due zii amorevoli e orgogliosi. Una brillante carriera scolastica.Una top model come moglie. Non ignorava tutte le difficoltà che Peter aveva avuto nella sua vita, i lutti che lo avevano colpito, no ... solo che Peter (e anche Ben) le avevano superate, grazie ad una forza d’animo che a lui lo mancava.

Anche la vita di Wally non era stata semplice, ma anziché reagire si era abbandonato alla rabbia, incolpando Dio, la sorte, i bianchi e chissà quant’altri per la sua infelicità. Questo lo rendeva invidioso e rancoroso verso Ben.Per questo gli stava dando la caccia. Voleva ucciderlo, massacrarlo. A lui e al suo misterioso salvatore.

Ma presto si accorse che la sua preda non si stava nascondendo; era desiderosa quanto lui di chiudere la partita, e gli lanciò una sfida, una di quelle che non si possono non accettare: sulla facciata dell’ex palazzo della Roxxon era apparsa, a caratteri di fuoco, una scritta inequivocabile:

3 W SUCKS

Una provocazione, un affronto che andava lavato col sangue. Carnage si diresse verso il palazzo, con un indomabile brama di uccidere.

 

Alla Roxxon.

 

<Sei certo che verrà?> chiese Eddie.

<Si. Nonostante quello stramaledetto simbionte, ragiona ancora come il membro di una gang; non si tirerà indietro. Sarebbe un atto da vigliacchi, dal loro punto di vista. E qui potremmo agire liberamente.>

<Come ti è venuto in mente di venire qui?>

<L’edificio è abbandonato, è l’ideale per tenderci una trappola. Me ne hanno teso una non molto tempo fa [nel # 14].>

<Questo posto è già stato dato alle fiamme. Non credi che la cosa lo farà desistere?>

<No, te l’ho detto: sarebbe come ammettere che ha paura di me. Verrà, stanne certo. Preparati, ci sarà da combattere. E’ tanto forte e tanto pazzo quanto lo era Kasady.>

<Lo fermeremo.> rispose Eddie con tono risoluto. Non avrebbe mai permesso a quell’immonda creatura di circolare a piede libero.

L’idea di affrontare un’altra volta Carnage intimoriva non poco Ben, anche se non lo dava a vedere. Per fortuna, Helen era al sicuro: i ricordi che possedeva Carnage risalivano al periodo newyorkese, ben prima che loro si mettessero insieme per venire a vivere qui a Frisco.

<Dai, mettiamoci in posizione.> disse poi.

Il loro avversario arrivò in maniera prorompente, sfondando una finestra ed emettendo un urlo animalesco.

<REILLY! VIENI FUORI!> gridò <Credevi di spaventarmi appiccando un paio di falò? Non sono un vigliacco come voi Parker! Dai femminuccia, vieni fuori! Più mi farai aspettare più sarà doloroso!>
<Cazzo...> imprecò Ben, nel sentir gridare quei cognomi davanti a orecchie indiscrete.
<Farò finta di non aver sentito, tranquillo> sembrò leggergli nel pensiero Eddie, mentre gli sussurrava quelle parole di conforto. Il clone non sapeva se fidarsi: sperò perlomeno che non saltasse fuori un collegamento diretto tra Peter Parker e l'Uomo Ragno; non dopo tutto quello che il suo fratello genetico aveva fatto per far dimenticare a Venom il proprio segreto.

Wally girava per l’edificio cercando un segno da parte della sua preda. Era teso, pronto a scattare. Udì qualcosa alle sue spalle, si voltò di scatto con in mano un pugnale forgiato dalla stessa sostanza del suo corpo. La lama trafisse un ratto che stava percorrendo il corridoio.

<Lo hai visto Reilly? E’ quella la fine che ti aspetta, perché è quello che sei tu: un topo di fogna! Ti nascondi proprio come farebbe un sorcio!>  nessuna risposta.

<Ok, se vuoi giocare al gatto col topo a me sta bene ... ti divorerò le interiora alla stessa maniera!>

Una tela ad impatto sibilò nell’aria, colpendo Carnage, avvolgendolo. Il simbionte era un punto di liberarsi quando una grossa trave metallica lo colpì in pieno, scaraventandolo dalla parte opposta della stanza, facendogli sfondare la parete alle sue spalle.

Si rimise in piedi nel giro di pochi secondi e riconobbe l’uomo con il costume bianco che gli si parava davanti: le sue movenze erano inconfondibili.

<Incredibile .... Brock! Ci sei anche tu! Un fallito che aiuta un fallito. Ammazzarvi entrambi mi darà maggiore soddisfazione.>

<Stammi a sentire Wallace. Quella creatura è diabolica, ti annebbia il cervello con un’incontrollabile sete di sangue. Lo so perché ci sono passato. Ma ne puoi uscire. Lascia cheti aiuti!>

<Lo sai, inizi a parlare come lui. Lo trovo irritante! Ti ucciderò per primo!> balzò come una fiera contro Eddie, ma il Ragno Rosso lo intercettò a mezz’aria colpendolo con un calcio a piedi giunti.

<Alla fine ti sei mostrato... da solo o tutte due insieme non fa alcuna differenza per me. VI MANGERO’ IL CUORE!> urlò saltando verso Ben, ma Eddie ricambiò la cortesia all’amico colpendo Carnage con una violenta spallata stile giocatore di football.

<Vuole cenare col mio cuore. Non era il cervello il piatto preferito dei simbionti?> disse Ben, cercando di mascherare (come al suo solito) la paura con l’ironia.

<Piantala di scherzare e concentrati!> lo riprese Eddie.

E’ difficile già di per sé descrivere i movimenti del Ragno Rosso mentre combatte: i suoi velocissimi spostamenti, sempre in continuo movimento, i suoi numerosi balzi, la sua incredibile agilità, la sua rapidità... è già un impresa seguire le sue, di mosse. Immaginate dunque quanto può essere complicato raccontare di un combattimento dove ad avere i poteri di ragno sono tre contendenti;  sia Carnage che Eddie Brock infatti si muovevano con la medesima velocità.

Lacci rossi di carne viva schioccavano nell’aria, un momento viscidi e gelatinosi e un istante dopo s’irrigidivano solidificandosi, capaci di trapassare anche un pilastro di cemento armato.

Lunghi artigli tagliavano l’aria in cerca di corpi da smembrare. Carnage era scatenato, furioso come non mai. La presenza di Brock lo irritava. La tattica del Ragno Rosso e del suo emulatore era chiara, non potendo contare sul loro senso di ragno si proteggevano a vicenda: quando Carnage attaccava uno interveniva l’altro e viceversa, in un continuo scambio delle parti.

Il Ragno Rosso lo colpiva da un lato con un calcio, Eddie dall’altra con un pugno.  Era uno schema snervante, che faceva infuriare Wally.Era anche il modo per non aggravare le ferite di Ben, che cominciavano a tormentarlo.

<Pensate veramente di poter vincere in questo modo? In due non fate nemmeno la metà di me, brutti bastardi! Io vi ammazzo! E’ solo questione di tempo, ma vi ammazzo! > urlò menando fendenti.

Aveva ragione, e i due lo sapevano. Carnage non si stancava, era come una macchina inarrestabile, mentre la loro resistenza, per quanto grande, aveva comunque un limite. Come fermarlo definitivamente? 

C’era solo un modo, ed entrambi lo sapevano fin troppo bene. Attraverso le lenti a specchio , Ben ed Eddie si scambiarono un occhiata d’intesa. Il Rosso cominciò a colpire Carnage con la sua tela ad impatto: un vero e proprio bombardamento, sembrava avesse sui polsi due piccole mitragliatrici. Anche Eddie cominciò a spruzzare la propria ragnatela organica: Wally in breve venne avvolto da un enorme bozzolo di tela che lo immobilizzò completamente.

<Non mi fermerete! Non ve la caverete così! Siete già morti!> il suo urlo disumano riecheggiò nel palazzo.

Tentacoli rossi si facevano largo tra la massa di tela, ma non appena uno di questi spuntava fuori dal bozzolo, il Ragno Rosso tappava la falla con un altro dei suoi proiettili di tela. Una tattica che non poteva certo durare a lungo: i suoi lanciaragnatele presto si sarebbero scaricati.

<Ora, Eddie!> urlò Ben.

E la risposta di Brock non si fece attendere: un grosso barile di kerosene venne scaricato sul  pavimento, poi accese una scatola di fiammiferi e un incendio si propagò nella stanza, circondando il simbionte scarlatto.

Impossibilitato a muoversi e attorniato dalle fiamme Wally andò nel panico. Spaventato e fuori controllo, il simbionte aumento di massa e strappò la ragnatela che lo imbrigliava.

<Dobbiamo stenderlo adesso!> disse Ben.

<Indietro!> gli gridò Eddie, lanciandosi oltre il muro di fiamme.

Si avventò su Carnage prendendolo a pugni. Le zampe del mostro gli laceravano le carni, mentre Eddie cercava di strappare il simbionte dal corpo di Wally. Per esperienza sapeva che dividere l’alieno dal corpo ospite era difficile, ma la fusione tra i due  non era del tutto definitiva, e forse c’era una speranza di salvarlo. In cuor suo stava recitando una preghiera sperando di farcela.Ormai anche il suo costume era diventato rosso, a causa della grossa quantità di sangue che aveva perso.

<EDDIE!!!> urlò Ben vedendo lo scempio che il simbionte stava facendodel suo corpo.

Era uno spettacolo raccapricciante. Gli artigli di Carnage infilzavano Eddie, mentre lui sembrava lo stesse scarnificando strappandogli la pelle dalle carni.

<Eddie vieni via!>

<Sta' fermo, va' via! E’ l’unico modo!>

Il fuoco intanto divampava. Le fiamme raggiunsero in breve tempo anche il Ragno Rosso, che per evitarle dovette attaccarsi al soffitto.

Doveva esserci un modo per impedire ad Eddie di suicidarsi in quella maniera.  Nel frattempo, con un grido quasi animalesco dovuto allo sforzo, Eddie riuscì a strappare il simbionte dal busto di Wally. Ben approfittò di quell’istante per sparare una tela verso il ragazzo e tirarlo verso di sé. Con David aveva funzionato questo stratagemma. Con Wally invece sembrava non funzionare. Ben tirava verso l’altro, Eddie nel senso opposto. Il simbionte venne allungato come fosse fatto di gomma o caucciù.

Le fiamme cominciarono a bruciarlo. Per il timore l’alieno si staccò da Wally, che finì, privo di sensi per via del dolore, tra le braccia del Ragno Rosso, mentre Eddie rimase con il fluido corpo del simbionte tra le mani.

Rimase a fissarlo per un paio di secondi. Sapeva che non esisteva posto al mondo dove rinchiuderlo. Esisteva un solo modo per eliminare per sempre quella maledetta piaga dal mondo.

Senza tergiversare, Eddie Brock si gettò tra le fiamme insieme al simbionte rosso.

<EDDIE!!! NO!!> gridò disperato mentre vedeva il suo ex nemico divorato dalle fiamme come un moderno Giordano Bruno.

 

*** 

 

<Agente Phil Coulson, FBSA, in trasferta da Los Angeles.> si presentò l’uomo arrivato sul posto, mentre i vigili del fuoco spegnevano l’incendio.

Il Ragno Rosso portava sulle spalle il corpo di Wally avvolto nella tela.
<Ha il dono dell'ubiquità, agente? L'ultima volta ci siamo incrociati era nella Grande Mela> [UR #75]
<Potrei dire lo stesso di te, Ragno Rosso. Che cosa abbiamo qui?>
 L'arrampicamuri gli consegnò il prigioniero a cui il superpoliziotto si stava riferendo.

<E’ quello che ha ammazzato tutti quei Crips. Era fuso con un parassita alieno che gli dà degli incredibili poteri. >

<Il simbionte Venom/ Carnage? Lo conosciamo. Abbiamo un intero dossier su di esso fornitoci dalla Volta e dalla sede di New York.>

<Sì, beh... l’ho gettato nelle fiamme e al momento è innocuo. Ma la mia esperienza con questo genere di mostri mi dice che non durerà. Potrebbe rigenerarsi nel suo flusso sanguigno ... o almeno, era così per quello precedente. Dovete parlare con Henry Pym dei Vendicatori che ...>

<Non preoccuparti, Ragno Rosso. Abbiamo un ... agente in grado di contattare il dottor Pym con grande facilità. Una volta tornati a Los Angeles chiederemo la sua consulenza.>

< Sentite oltre che al fuoco il simbionte ...>

<E’ vulnerabile agli attacchi sonici. Te l’ho detto, siamo informati. Il nostro mezzo è adeguatamente attrezzato.> rispose Coulson.

<Nel frattempo, cosa ne farete di lui?>

<Verrà con noi.> rispose, mentre alcuni dei suoi uomini caricavano Wally su di un furgone blindato. <Nella nostra sede di Los Angeles abbiamo una struttura in grado di contenerlo. L’avevamo costruita per te. Sai, qualche mese fa eri nella nostra lista nera. E’ una fortuna che quel Tarantula abbia confessato, scagionandoti per l’omicidio Ellis. Non sarei qui a parlarti, altrimenti. Avevamo persino mandato uno dei nostri a catturati.>

<Uh, sì, me lo ricordo. Ed è successo proprio qui, tra l’altro.>

<Il numero di superumani attivi in questa città è salito vertiginosamente, da quando sei arrivato tu.>

<Mi sta accusando di qualcosa,agente Coulson?>

<No, è solo una semplice constatazione. Siamo qui anche per dare il nostro supporto alla nuova task force anti superumani che la polizia sta mettendo su [2]. Vi conviene rigare dritto da oggi in poi. Dillo ai tuoi amichetti.>

<Io rigo sempre dritto, agente. Sono innocente, ricorda?>

<Fino alla prossima, almeno.>

“Non c’e modo di spuntarla con questo qui” pensò Ben. Coulson era accondiscendente, dai modi gentili e garbati, tuttavia lo metteva a disagio quella sua pacatezza. La trovava quasi inquietante. Spiccò un balzo e se ne andò di lì il più in fretta possibile.

 

Stazione degli autobus Greyhound. Il giorno dopo.

 

<Allora non torni a Roma?> chiese Ben, cercando di non tradire la speranza di allontanare le nubi sui segreti di famiglia.

<No... è stato un bel periodo che mi ha rigenerato, ma ora è arrivato il momento di riprendere il mio percorso. La Chiesa è dovunque.>

<Tornerai a New York, allora?>

<No, ho fatto il mio tempo, là. New York fa parte di una vita che ormai non mi appartiene più. Viaggerò. Andrò in giro per la nazione andando dove c’è bisogno di me.>

<Intendi dire che farai il vagabondo?>

<Farò l’asceta, Reilly. Andrò dove il Signore mi dirà che c’è gente che ha bisogno d’aiuto. Sarà un modo per espiare i miei numerosi peccati.>

Eddie aveva preso sul serio questa faccenda della redenzione. Solo quando lo aveva visto gettarsi tra le fiamme, pronto all’estremo sacrificio pur di eliminare il simbionte, Ben s’era convinto dell’autenticità delle sue parole.

<E’ incredibile, sembri fresco come una rosa.> osservò Ben <Non si direbbe affatto che hai passato... quello che hai passato. Quel tuo potere rigenerante è straordinario.>

Eddie infatti era emerso da quell’inferno completamente ustionato, ma vivo. Nel giro di pochi minuti, già la pelle aveva cominciato a ricrescergli e un’ora dopo le ferite erano completamente scomparse,lasciando di stucco sia Ben che Eddie stesso.

<Già. Non  ero al corrente di possederlo. Quando ero Venom, il simbionte agiva allo stesso modo, riparando il mio corpo e curando le mie ferite. Ma ora che me ne sono separato, non credevo di averlo ancora. Evidentemente, è un’eredità del mio  passato.>

<Non tutto il male viene per nuocere, allora.  Che cosa intendi fare, adesso?>

<Son un giornalista freelance, vagherò di città in città, scriverò articoli per i quotidiani locali, e userò questi poteri che il Padreterno mi ha concesso per combattere i criminali e aiutare la gente.>

<E lo farai usando quel costume?>

<Sì. Come ti ho detto l’altra sera, rappresenta il mio radicale cambiamento.>

<Come ti farai chiamare?>

<Non ci ho ancora pensato. Chi mai si mette a pensare ad un nome da supereroe? E’ assurdo, non ti pare?>

Ben fece una smorfia.

<Uh, comunque, stavo pensando... quando mi unii al simbionte decisi di farmi chiamare “Venom” per via del “veleno” che avevo ingoiato. Beh, quel veleno ha corrotto la mia anima e adesso devo espellerlo. Mi servirà da monito.>

<Eddie, lo ammetto: non è stato facile fidarsi di te. Non dopo tutto quello che abbiamo passato. Ma tutti quanti abbiamo diritto di fare ammenda per i nostri errori e cercare di rifarci una vita. Il tuo coraggio mi ha molto colpito ieri sera.  Se davvero sei cambiato, se davvero hai intenzione di proseguire su questa via e di metterti a fare l’eroe beh... da oggi puoi considerarmi tuo alleato. Puoi contare su di me.> gli disse Ben, tendendogli la mano. Se vuole fiducia, devi essere il primo a offrirla.

< Significano tanto per me queste tue parole. Grazie, Reilly.> rispose Eddie stringendogliela.

<Ma mi raccomando: niente “Ragno Bianco”. Uno rosso e uno nero bastano e avanzano.>

<Sai, quando fai queste battute mi torna la voglia di mangiarti il cervello...>

<Ti auguro buona fortuna, Eddie.>

<Altrettanto, Rosso. Abbi cura di te.> e così dicendo si congedò, salendo sull’autobus diretto a San Diego.

Ben lo guardò allontanarsi. E’ strano dove la vita può condurti. Eddie Brock è stato uno dei suoi peggiori nemici. Aveva cercato di ucciderlo diverse volte. Ma adesso le cose erano cambiate. Eddie era cambiato. Era diventato davvero un uomo diverso. “Non è mai troppo tardi per cambiare vita.” Sospirò.

Molti nemici erano tornati per tormentare la vita del Ragno Rosso, ma per fortuna da oggi poteva contare sull’aiuto di un nuovo alleato.

 

 

Le Note

 

 

Come promesso nel numero scorso, approfondiamo meglio i cambiamenti subiti da Eddie Brock, meglio noto come Venom. Inutile dirvi chi sia Venom: se siete qui, vuol dire che siete fan dell’Uomo Ragno, per cui conoscete già la storia del giornalista accidentalmente rovinato dall’Uomo Ragno e del simbionte alieno che si fuse a lui, dando vita ad uno dei più spettacolari, famosi e apprezzati nemici del Ragnetto.

 

Quello che non sapete, forse, sono come il personaggio è cambiato all’interno della nostra continuity: innanzitutto, Eddie non è più fuso con il simbionte nero  su Donna Ragno MIT #1.

Dopodiché Eddie ha però scoperto che i poteri ragneschi erano in qualche modo rimastigli, rendendolo in tutto e per tutto simile all’Uomo Ragno.  Dopo un'ennesima ricaduta nello squilibrio mentale, Peter Parker passò alle maniere forti e gli fece cancellare la memoria della sua identità da un telepate (UR 36). Per questo motivo è meno preoccupante del previsto che durante lo scontro ne abbia sentito il cognome.

 

Anche Eddie ha preso parte alla “messa di Omm” avvenuta sui numeri 74/75 dell’UR MiT scritti da Mickey, dove si è misurato con Abel Fitzpatrick alias Ragno Nero alias ex Kaine e che ha ri-suggellato virtualmente il passaggio di consegne per l’utilizzo del costume nero dell’Uomo Ragno.

 

Dopo di questi eventi, Eddie è partito per Roma per un ritiro spirituale, intenzionato a cambiar vita una volta per tutte e a dimenticare gli orrori del suo passato (e nel frattempo è cambiato il Papa, e ne ho approfittato per citare la cosa, dato la presenza di un personaggio tanto religioso come Eddie J  ) dove è rimasto fino a questo numero, dove lo abbiamo visto scegliere di divenire una sorta di “ronin” o di cavaliere errante pronto a vagare per gli States pronto ad aiutare il prossimo.

 

Se ci saranno altri episodi con il nuovo Venom, sta a voi deciderlo. Scrivetecelo sulla pagine Facebook di MarvelIT!

 

1 = Su Devil MiT # 52 un misterioso personaggio a rapinato al Federal Reserve Bank, privandola di tutto il suo oro. Di chi si tratta? Vi do un indizio: è apparso su queste pagine e ha stretto un accordo col Signore del Crimine in un dietro le quinte del num. 17. Capito di chi si tratta? J

 

 

2 = Su Marvel Knights # 54 Carlo Monni anticipava un’idea che avevamo avuto qualche tempo fa, ovvero la creazione di una squadra di poliziotti  che si occupa dell’arresto dei superumani, basata sul modello di Codice Blu,  la forza di intervento anti – criminali di New York, apparsa per la prima volta sulla serie di Thor scritta da Tom De Falco, e sarà diretta dal Comandante Paul Carson. Ne saprete di più nel prossimo episodio, dove vi rivelerò da chi è composta.

 

Per il momento è veramente tutto! A presto!

 

 

Carmelo Mobilia